VENTO NOTTURNO (Apollinaire)
Oh! si urtano e cigolano le cime dei pini
Si sente anche l'austro lamentarsi
E dal fiume vicino a gran voce trionfale
Gli elfi ridono al vento e strombettano alle raffiche
Attys Attys Attys fascinoso e volgare
Gli elfi il tuo nome hanno riso nella notte
Perchè uno dei tuoi pini s'abbatte al vento gotico
Come un'armata antica la foresta fugge lontano
Lance e pini si agitano alla svolta
Gli spenti villaggi ora meditano
Come le vergini i vecchi e i poeti
E non si sveglieranno al passo di chi non viene
Ne' quando i falchi piomberanno sulle loro colombe.
(traduzione di Renzo Paris)
Poeta geniale, cantore dell'eros e della trasgressione,
amico di Picasso, Braque e Marinetti, Apollinaire,
cominciò a frequentare gli ambienti dell'avanguardia ,
divenendo sostenitore dei pittori cubisti, caldeggiando
le opere di Matisse e Derain e scrivendo articoli a
sostegno dell'arte moderna.
Le bestiaire ou cortège d'Orphée, Alcools,
Caligrammes, sono le raccolte di poesie
più conosciute, ma si dedicò anche al teatro, ai racconti
e alle prose poetiche. Morì a soli trentotto anni, dopo una vita
intensamente vissuta, secondo il suo principio:
"nous qui quetons partout l'aventure"