venerdì 19 novembre 2004

VENTO NOTTURNO (Apollinaire)



Oh! si urtano e cigolano le cime dei pini

Si sente anche l'austro lamentarsi

E dal fiume vicino a gran voce trionfale

Gli elfi ridono al vento e strombettano alle raffiche

Attys Attys Attys fascinoso e volgare

Gli elfi il tuo nome hanno riso nella notte

Perchè uno dei tuoi pini s'abbatte al vento gotico

Come un'armata antica la foresta fugge lontano

Lance e pini si agitano alla svolta

Gli spenti villaggi ora meditano

Come le vergini i vecchi e i poeti

E non si sveglieranno al passo di chi non viene

Ne' quando i falchi piomberanno sulle loro colombe.



(traduzione di Renzo Paris)


Poeta geniale, cantore dell'eros e della trasgressione,
amico di Picasso, Braque e Marinetti, Apollinaire,
cominciò a frequentare gli ambienti dell'avanguardia ,
divenendo sostenitore dei pittori cubisti, caldeggiando
le opere di Matisse e Derain e scrivendo articoli a
sostegno dell'arte moderna.
Le bestiaire ou cortège d'Orphée, Alcools,
Caligrammes, sono le raccolte di poesie
più conosciute, ma si dedicò anche al teatro, ai racconti
e alle prose poetiche. Morì a soli trentotto anni, dopo una vita
intensamente vissuta, secondo il suo principio:
"nous qui quetons partout l'aventure
"